201707.25
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Il condomino immotivatamente litigioso e che agisce in giudizio pretestuosamente deve pagare i danni.

La Cassazione condanna fortemente i comportamenti immotivatamente litigiosi dei condomini.


E’ corretta la condanna del condomino al risarcimento dei danni da lite temeraria, ex art. 96 C.P.C., che abbia promosso azioni giudiziarie con mala fede o colpa grave.

Lo ha stabilito  la Suprema Corte di Cassazione nell’Ordinanza N. 16482, pubblicata il 5 luglio 2017 (Presidente Angelo Spirito, Relatore Marco Rossetti).

Fra le altre motivazioni di rigetto, la Suprema Corte ha dichiarato manifestamente infondata la questione sollevata dal condomino in merito alla tutela delle minoranze condominiali, dichiarando l’inesistenza di norma veruna nell’ordinamento nazionale o sovranazionale preordinata alla tutela di tale asserito diritto.

Anche il ricorso al Giudice senza l’ordinaria diligenza, senza cioè una ragionevole previsione sulla fondatezza della propria pretesa, costituisce lite temeraria, secondo l’opinione della nostra Suprema Corte.

Ha quindi condannato il condomino litigioso al pagamento di una somma di Euro 10.000,00, oltre interessi legali, a favore delle controparti, determinata in via equitativa, solo a titolo di risarcimento dei danni da lite temeraria, in aggiunta alle spese processuali (contributo unificato, marche e notifiche), alle spese legali liquidate in Euro 3.200,00 oltre accessori di legge (per Euro 4.669,18), oltre al pagamento di un ulteriore importo del contributo unificato (stabilito per i ricorsi maggiormente infondati), somme che vanno naturalmente ad aggiungersi a quelle altre (verosimilmente anche più alte) che ha dovuto pagare al suo Avvocato ed a quelli delle controparti per i primi due gradi del giudizio, nonché al suo Avvocato ed al domiciliatario a Roma per il procedimento in Corte di Cassazione.

La litigiosità immotivata del condomino può quindi notevolmente nuocere al suo portafoglio.

Articolo a cura dell’Avv. Daniele C. A. Borgogno